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Vincenza Pavese parla del mobbing a TRM
Docente presso l'UNIVERSITA' DELLA TERZA ETA' di Ferrandina (MT)
"PSICOLOGIA NEL CICLO VITALE DELLA FAMIGLIA"
Con gli amici dell' associazione ZONTA CLUB di Matera
Quell'irrinunciabile dialogo tra la famiglia e i docenti
di Vincenza Pavese
A scuola cambia sempre tutto, ma in classe è sempre tutto uguale! Le riforme si susseguono l'una all'altra, le strutture vengono periodicamente riadeguate, si cambiano denominazioni e modalità organizzative dell'insegnamento ma studenti e professori si ritrovano di fronte a pratiche educative immutate: gli insegnanti svolgono le loro lezioni, verificano gli apprendimenti dei ragazzi e sanzionano comportamenti gravemente scorretti. E alla fine dell'anno esprimono un voto che sintetizza l'impegno di ogni studente.
Tra i ragazzi, qualcuno verrà premiato per il merito e la costanza nello studio, qualcuno otterrà una promozione sul filo di lana e altri si ritroveranno a dover ripetere l'anno per lo scarso profitto o per una condotta insufficiente. Risultati differenti, con un'immagine dei ragazzi di oggi che spesso li descrive svogliati, annoiati, fragili, arrabbiati, ribelli, trasgressivi... e allora che fare? E la scuola che c'entra?
Al di là dei voti, note, espulsioni, bocciature, punizioni... è necessario riflettere sul fatto che il contesto scolastico sia espressione di un passaggio adolescenziale sempre più precoce ed inaspettato; la scuola diventa un luogo in cui i ragazzi esprimono i loro bisogni di sviluppo attraverso l'attività conoscitiva mettendo in gioco dinamiche relative all'identità, all'investimento affettivo e alla sicurezza personale. Per questo a volte la percezione dell'insuccesso scolastico può avere delle conseguenze serie, addirittura drammatiche. Bisogna interrogarsi su quanto contano le aspettative, gli investimenti psicologici o, al contrario, la tendenza a delegare alla scuola una fetta sempre più consistente dell'azione educativa. Genitori e insegnanti devono comprendere che la crisi degli adolescenti è una sfida all'intelligenza degli adulti, alla loro capacità di capire e organizzare risposte competenti.
La chiave di volta dovrà essere un rinnovato e reale dialogo tra la famiglia e la scuola, chiamate a collaborare nella crescita educativa e cognitiva degli adolescenti con pari dignità e responsabilità, accorciando le distanze tra il mondo adulto e il mondo adolescenziale.
Che non è fatto solo di divieti, controlli, sballo e ribellione ma anche di bisogni, desideri, fragilità, paure, sogni, e curiosità. In questo modo, forse qualcosa potrebbe cambiare, perchè per una volta sui banchi di scuola a studiare una nuova materia di nome " Adolescenza" vedremo gli adulti, che per ora sono tutti rimandati a settembre!
Articolo pubblicato sul mensile: LA CUPOLA VERDE -